Stefano Chiminelli: Auto d'Epoca o niente 

Tempo di Lettura: 4 min
Pubblicato il: 21 Ottobre 2021

Intervista al Presidente Circolo Veneto Automoto d'Epoca 

Stefano Chiminelli, bassanese classe '61, è quello che definiamo un cultore del Motorismo Storico. Presidente del Circolo Veneto Automoto d'Epoca (CVAE) dal 2001, Vicepresidente del Museo Bonfanti-Vimar, da 5 anni CEO di ASI Service che tra le altre cose cura la linea editoriale di ASI (Automotoclub Storico Italiano). Stefano è una di quelle persone che potrebbero insegnare all'Università il valore delle pubbliche relazioni e l'importanza capitale del patrimonio motoristico italiano. Come lo conosciamo? Semplice, da molti anni Pakelo supporta La Leggenda di Bassano, un evento unico nel suo genere, organizzato proprio dal CVAE e che vede protagoniste di scena le Sport Barchetta fino agli anni Sessanta. L'evento che abbraccia ad anello la città di Bassano del Grappa (VI) passando per le Dolomiti con itinerari sempre nuovi, ha vinto di recente il secondo posto del Best in Classic, un premio assegnato dalla rivista Ruoteclassiche per le migliori manifestazioni italiane di Motorismo Storico. E se teniamo conto che al primo posto troviamo la Mille Miglia si capisce il calibro della competizione. 

Stefano, come nasce il tuo amore per le auto d'epoca?

Prima di me, mio padre Giorgio era membro del Circolo Veneto Automoto d'Epoca dal 1968. Avevo 7 anni al tempo e ne rimasi affascinato. Il volante dei miei sogni è sempre stato quello di un'auto d'epoca. Ricordo che a 3-4 anni il mio gioco preferito era entrare nella Ford Consul Coupé di mio nonno parcheggiata in un angolo del giardino. Fingevo di guidarla e una volta ho preso il cric e mi ci sono infilato sotto facendo finta di essere un meccanico. Mia madre, passata la paura, la fece vendere in un batter d'occhio (ride). Le auto sono il mezzo che ha permesso alle idee di muoversi nel XX secolo. Oggi questo primato spetta al web, ma una volta il progresso, la libertà e l'indipendenza giravano su ruote. Come non rimanerne affascinati? 

Come sei entrato a far parte del CVAE?

Sulle orme di mio padre sono entrato nel club molto giovane come revisore di conti, e dal 2001 ho ricoperto quasi senza interruzioni il mandato di Presidente. Oggi il club è il secondo per anzianità in Italia e conta circa 1500 iscritti di provenienza veneta ma non solo. Siamo federati ASI con la quale intratteniamo stretti rapporti. La manifestazione più importante del CVAE si chiama Leggenda di Bassano e attira in Italia un'importante platea di collezionisti e appassionati internazionali di auto d'epoca. Collaboriamo anche con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e MIT (Ministero del Turismo) per promuovere il concetto di historic tour, una forma di turismo culturale e sostenibile, nel nostro caso legato al motorismo. Abbiamo stampato una guida di itinerari insoliti in collaborazione con la Regione Veneto il cui ricavato va in parte alla Fondazione Città della Speranza Onlus per i ragazzi leucemici e in parte a realizzare una borsa di studio per il Race Up team, un gruppo di ragazzi che studiano Ingegneria Meccanica a Padova e che partecipano alla Formula Student.

Quest'anno La Leggenda di Bassano ha vinto il secondo premio del Best in Classic di Ruoteclassiche. Qual è la formula del successo di quest'evento? 

 La Leggenda di Bassano è un evento unico proprio perché dedicato a una specifica nicchia di auto d'epoca, le Sport Barchetta fino agli anni Sessanta. Chiudiamo le iscrizioni a 100 partecipanti per poter offrire un'esperienza di forte impatto emozionale. Il mio team vuole portare qualcosa di nuovo nel mondo del motorismo storico. Prima ho parlato di historic tour, che per noi significa dare valore al viaggio e non soltanto alla meta. Il viaggio è molto più che andare da un luogo all’altro. Noi ricerchiamo percorsi secondari che valorizzano il territorio. Organizziamo tutto, dagli aspetti assicurativi e logistici delle vetture, all'assistenza meccanica, al benessere dei nostri amici e ospiti. In questo il lavoro della mia collaboratrice Daniela Colomberotto, con me da 23 anni, fa la differenza. Siamo persone appassionate, che accrescono il loro bagaglio culturale grazie alla conoscenza con un mondo di persone veramente speciali. Alcune tra le più belle amicizie della mia vita sono nate grazie a questa incredibile passione. 

Da 5 anni sei CEO di ASI Service. Tra le tante attività ti occupi anche del lato editoriale. Vuoi parlarci del romanzo "Il Giovane Giorgetto"? 

 Certo! Il mio retaggio è proprio nel mondo dell'editoria e questo aspetto di ASI Service è sicuramente molto stimolante. Oltre all'iconica rivista mensile La Manovella, la numero uno nel mondo del motorismo per tiratura, pubblichiamo ogni anno 7-8 libri. Da sempre il taglio delle nostre pubblicazioni è stato tecnico-manualistico. Quest'anno però ci siamo concessi una sfida editoriale. Pubblicare il primo romanzo ASI legato al mondo dei motori italiani. 

Nasce così "Il Giovane Giorgetto. Come si diventa il car designer del secolo" scritto da Giosuè Boetto Cohen che parla dei primi anni di vita del famoso Giugiaro Giorgetto, acquistabile sul sito di ASI Service e anche su Amazon. Il libro ha appena vinto il primo premio Best in Classic 2021 come pubblicazione dell'anno e ne andiamo davvero fieri. Il successo è stato tale che siamo già in stampa con il secondo romanzo che tratta di una storia d'amore sullo sfondo della corsa Parigi-Bordeaux di inizio secolo. Vi invito a leggerli, come in tutte le cose che facciamo ci abbiamo messo molto cuore. 

Il_giovane_giorgetto

 Stefano, quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Stiamo già lavorando alla prossima edizione della Leggenda di Bassano 2022. La complicata macchina dell’organizzazione si è già messa in moto per realizzare un’edizione che punti al prima posto del Best in Classic!

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