Anvil Motociclette, Road to Biarritz

Tempo di Lettura: 5 min
Pubblicato il: 02 Agosto 2018

Biarritz, tra moto, surf e lifestyle

Identikit di Alessandro Phonz Fontanesi e Marco Filios aka Anvils

Nel loro quartier generale milanese di Anvil Motociclette si respira attenzione per tutto ciò che ha una storia, un’allure che solo il tempo riesce a dare alle cose. Una sensibilità che si accorda benissimo alla Milano che li ha accolti. Ma si percepisce ovunque anche il loro amore genuino per i motori, da - inconfondibili - emiliani. E come tali, Filios Marco e Alessandro Phonz Fontanesi, in arte Anvil, hanno sempre avuto chiaro che certe passioni sono impossibili da scalfire, sono roba tosta, che resta dentro. Per questo quello che riassume il cuore del loro sodalizio in un’immagine è un’incudine. Il simbolo di Anvil Motociclette è un’incudine trafitta da una freccia, tanto leggera e dinamica, quanto l’incudine è solida, densa.

Sembra che la formula per restare giovani sia stata inventata. E no, non è a base di una ferrea dieta, tecniche di fitness innovative o ritrovati farmaceutici costosissimi. È tutta nella nostra testa. Più ancora che nella testa: è nel cuore.

Iniziato come un progetto di customizzazione moto con pezzi di serie degli anni ’70 e ’80, Anvil Motociclette si è negli anni sviluppato in un laboratorio che ha come obiettivo infondere una personalità “classica” e un certo lifestyle anche a moto e automobili recenti e recentissime. Per poi innamorarsi, lungo la strada, della semplicità ed essenzialità del flat track.

E proprio a fianco di Pakelo, gli Anvils hanno vissuto il brivido di una delle gare più intense e divertenti del panorama europeo: “El Rollo”, la flat track race che viene disputata a Biarritz, nel corso del leggendario Wheels and Waves, l’appuntamento di riferimento per chi ama moto speciali, tavole da surf, design e ovali di terra battuta per flat track. Alla base di tutto c'è sempre lei, la wanderlust. Essere nomadi e all'occasione fare glamping con gli amici. 

Marco e Phonz, come definireste il vostro lavoro?

Phonz: Noi ci definiamo designer appassionati di motori. Anvil ha una forte componente di lifestyle.

Siete amici di lunghissima data, quando è nato il vostro progetto di customizzazione moto?

Phonz: Abbiamo fatto insieme le scuole superiori a Parma. Poi abbiamo proseguito entrambi gli studi a Milano. Solo dopo i 20 anni abbiamo capito che avremmo potuto costruire qualcosa di grande insieme! E quel qualcosa l'abbiamo chiamato Anvil, un progetto che racconta il nostro modo di vedere il mondo e le moto.

Naturalmente essendo emiliani avrete dei ricordi d’infanzia legati alla vostra passione per i motori…

Marco: Certo! Il mio primo ricordo legato al mondo delle moto risale a quando avevo due anni. Mio nonno mi regalò una Vespa rossa, elettrica. Appena l’ho ricevuta, ci sono andato giù dai gradini di casa. E l’ho rotta. Subito!

Phonz: I miei ricordi più vividi sono legati a mio padre, che negli anni ‘70 era un pilota di motocross. Un vero ribelle. Quando ero piccolo, a casa dei nonni, amavo andare nella sua vecchia cameretta, e osservare le foto delle sue gare appese alle pareti…

A guardarvi sembra che di cose in comune ne abbiate davvero tante.

Phonz: Sì, ma anche se sembriamo assomigliarci, in realtà siamo completamente diversi. E proprio questa è la nostra forza, qualcosa che ci permette di risolvere qualunque problema molto velocemente.

Qual è l’essenza della filosofia Anvil Motociclette e come nascono i vostri progetti?

Marco: La nostra autentica passione è quella di ricercare, sempre. Ricercare storie, ispirazioni. Per poi reinterpretare il passato in chiave moderna. È così che nascono le nostre idee…

Phonz: Sì, perché per noi un oggetto ha stile quando ha: storicità, funzionalità e unicità. Per questo si può dire che con Anvil “impiantiamo” lo stile classico in oggetti moderni. Insomma, dargli un’anima, un calore che prima non avevano!

Il vostro lavoro va oltre la semplice customizzazione, investe tutto ciò che ci sta intorno, sconfinando nel lifestyle.

Marco: Sì, ci piace trasmette un vero e proprio stile di vita, un modo di vedere le cose, un gusto. D’altronde oggi il mondo del motociclismo non è più associato all’idea di “ribellione”. Al contrario, per il settore della moda è fonte di inesauribile ispirazione e creatività. Come Anvil abbiamo svariati progetti anche nel mondo fashion e di co-branding con marchi di moda.

Quali sono le cose più strane e divertenti che possono capitare, nel vostro lavoro?

Marco: Ecco, durante un contest di customizzazione, ad esempio, abbiamo dovuto recuperare in tempi record un mezzo da cui ricavare una special, e nel giro di qualche ora ci siamo ritrovati con un sidecar che proveniva dalla Moldavia… bucherellato da proiettili. Diciamo che facendo quello che facciamo, non ci si annoia mai. 

Ti ricordi, Phonz, quella volta che mi ha preso fuoco la moto in pista?

Phonz: Altro che! È stata colpa mia!

Come vi siete avvicinati al flat track?

Phonz: Ci siamo approcciati a questo mondo… proprio come avevano fatto i “pionieri”! Senza avere le moto giuste ci siamo buttati in un campo e abbiamo cominciato a derapare! 

Cosa si prova negli istanti immediatamente precedenti alla partenza, in una gara di flat track?

Marco: Il mio cervello in quei momenti è completamente azzerato, tutto è rivolto a un solo scopo: partire prima di tutti gli altri. 

Phonz: Dentro di me c’è un inferno di emozioni. E allo stesso tempo mi estraneo completamente da me stesso: è come se in griglia di partenza ci fosse qualcun altro.

Come descrivereste il piacere di fare un buon “traverso” sull’anello di terra di battuta?

Marco: Un buon traverso è la perfezione, è come riuscire a disegnare un cerchio a mani nude. Che è quasi impossibile! Però quando ti riesce… pensi proprio “wow, ce l’ho fatta!”.

In cosa vi sentite vicini a Pakelo?

Phonz: Sicuramente quello che ci rende affini sono i valori. E poi entrambi partiamo da una materia prima che può sembrare “semplice”, ma che ci permette di creare qualcosa di unico.

Marco: Proprio per questa affinità abbiamo deciso di intraprendere con Pakelo un vero e proprio viaggio. Un’avventura che ci porterà a Biarritz, per correre a “El Rollo”.

Cosa rende questo appuntamento così eccitante?

Phonz: Potremmo definire “El Rollo” la gara di flat track più cool d’Europa. E sicuramente anche la più spettacolare. E ovviamente noi di Anvil non possiamo mancare.

Per scoprire di più su Anvil Moto clicca qui.

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