I Fuoristrada Spaziali di Pier Acerni

Tempo di Lettura: 4 min
Pubblicato il: 05 Giugno 2021

Intervista a Pier Acerni di Acerni Off Road

Nell’Appennino parmense, cuore della Motor Valley, si trova una delle realtà più forti, appassionate e innovative del mondo del fuoristrada italiano: la Acerni Custom Engineering. A Varano de' Melegari Pier Acerni ed il suo team riparano, modificano ed elaborano straordinarie auto fuoristrada ma anche prototipi fuoristrada fatti da zero. Nella loro officina si respirano decenni di impegno e di vittorie, ma l’atmosfera resta informale e complice tra chi ci lavora. Il legame tra il team si è rivelato ingrediente fondamentale in questo lavoro, assieme a creatività e follia che li rende straordinari. Sono una famiglia, non solo un’azienda e questo li rende insuperabili.

Pier, cosa pensi vi abbia permesso di emergere così tanto nel settore dei fuoristrada?

Qui alla Acerni Offroad siamo forti perchè all’interno dell’azienda siamo come una famiglia. È una sinergia speciale che si è creata tra noi, che va oltre i rapporti di parentela, coinvolge tutti i collaboratori e di cui andiamo molto orgogliosi. Questo legame ci rende insuperabili.

Qual è stata la storia e l’evoluzione della Acerni Offroad? 

Questa è un’attività che ho ereditato da mio padre, insieme alla passione per i motori. Qui nella Motor Valley se uno ha questa passione trova l’opportunità per esprimersi al meglio. Io fin da piccolo sono andato in moto, facendo cross. Poi maturando sono entrato nel mondo del fuoristrada e ho fatto le prime esperienze nelle competizioni. E penso di essere stato precoce (sorride), a 21 anni avevo già vinto il Campionato Italiano. Quando ho preso in mano l’azienda ho voluto introdurre innovazioni che negli ultimi anni si sono rivelate decisive, come l’utilizzo di software per la progettazione in ambito CAD 3D. La progettazione tridimensionale di componenti ci ha permesso di fare un grandissimo salto di qualità.

Perché un appassionato si rivolge a voi? Cosa rende un fuoristrada 4x4 preparato dalla Acerni davvero diverso dagli altri?

Un mezzo preparato dalla Acerni Custom Engineering è diverso da qualunque altro. Lo rende unico… beh, la passione che ci mettiamo, innanzitutto. Oltre alla cura davvero manicale per i dettagli. Infatti, noi per primi sperimentiamo su dei veicoli test quello che andremo poi a proporre al cliente. Questo modo di lavorare ci ha permesso di creare componenti ad hoc per le nostre preparazioni, e di portare così il livello della nostra azienda ai vertici nel settore fuoristrada. Anche nell’ambito delle competizioni. La dimostrazione della qualità dei nostri mezzi sono le tante vittorie che ho potuto collezionare a parecchi eventi di livello internazionale… fino ad arrivare a coronare quello che era un vero e proprio sogno: andare a correre alla Koh Ultra4, la King of the Hammers, nel deserto della California, da molti definita la gara di un singolo giorno più dura al mondo.

Prototipi fuoristrada: Come affrontate i nuovi progetti o la preparazione di un mezzo con caratteristiche differenti dai precedenti?

Quello che facciamo è oggettivamente difficile, perché io e i miei collaboratori dobbiamo unire tante competenze diverse: essere meccanici, ingegneri, carrozzieri, elettrauto e anche un po’ fabbri, se serve… Creatività e follia sono i due ingredienti necessari per fare quello che facciamo e per farlo bene. A volte bisogna osare, a volte si cade… Spesso si cade. Però quando non si cade i risultati e le soddisfazioni sono incredibili. 

Quanto istinto e quanto impegno ci sono nella vostra attività?

Beh, nel quotidiano io sono una persona molto attenta, quasi un calcolatore. In officina sono meticoloso, pignolo, difficilmente mi sfuggono dei dettagli anche piccoli. E a volte scopro che invece il suggerimento che mi aveva dato l’istinto, nel risolvere un problema, era giusto. L’istinto mi ha portato oggettivamente a fare tante cose. Certo, quando infilo il casco, nelle gare Ultra4, è l’istinto che prevale, perché nei percorsi in offroad c’è una importante componente di inaspettato. Bisogna dare il massimo, senza sapere cose c’è dietro una curva, un salto o una roccia.

Qual è la prossima sfida all’orizzonte?

Il nostro prossimo obiettivo è tornare alla King of the Hammers in California, con un mezzo veramente competitivo e performante su quei tipi di terreni, completamente diversi da quelli europei. È un incredibile deserto di sabbia e roccia, un panorama che ti fa sembrare di essere su Marte… Serve un veicolo specificamente progettato per affrontarlo.

Hai vissuto il mondo delle gare di offroad ad altissimi livelli, esperienze in cui la voglia di vincere e la difficoltà dei tracciati producono probabilmente un mix esplosivo di stimoli ed emozioni per pilota e navigatore. Ti va di parlarcene?

Le competizioni di fuoristrada per me sono pura adrenalina! Da quando abbassi la visiera, e poi scatta il semaforo verde, ogni passaggio difficile, ostacolo superato o avversario sorpassato è una sensazione davvero unica, indescrivibile. Qualcosa che poi ti porti sempre dietro. E non ti lascia mai.

Come è nato e si è evoluto il vostro rapporto con Pakelo?

Abbiamo iniziato ad utilizzare i lubrificanti Pakelo perchè ne conoscevamo già la qualità, e questo era l’aspetto che ci interessava di più. Ma poi in Pakelo abbiamo trovato proprio quello che cercavamo: un vero partner, al nostro fianco soprattutto per le difficili problematiche che nascono nel mondo delle competizioni. Con il loro laboratorio si sono impegnati a trovare delle soluzioni pensate su misura per le nostre esigenze. E penso che nessun altro avrebbe potuto farlo!

Descrivici l’essenza del fuoristrada, in tre parole.

Per noi il fuoristrada è un’arte. È sincronismo, è follia, è coraggio. È uno stato mentale.

Cosa significa per te essere un “Pakelo Hero”?

Dalla vita ho imparato che nulla è impossibile. Quello che prima mi sembrava impossibile ora me lo ritrovo dietro le spalle, tra le sfide raccolte e superate. Io sono qui a guardare avanti, verso nuove avventure. Perciò il mio messaggio è: crederci. Crederci sempre! Questo, per me, è essere un “Pakelo Hero”.

Per maggiori info sui loro pezzi di ricambio per fuoristrada e prototipi di fuoristrada visita il sito: Acerni Custom Engineering

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