Problem solving:
Una competenza importante per i giovani
 in Pakelo

Tempo di Lettura: 2 min
Pubblicato il: 13 Dicembre 2021

Problem Solving Means Simone Magnani.
Il giovane chimico in Pakelo che affronta sfide commerciali con capacità e dinamicità. L'esempio di come l'azienda investa sui giovani.  

Simone Magnani, ha 36 anni, è laureato in Chimica industriale ed è l’acquisto più recente dell’ufficio tecnico (formato da diverse figure con dottorato in chimica e ingegneria meccanica), il suo ruolo in gergo Technical Sales Engineer, il problem solving è il suo pane quotidiano.  

Dopo circa 3 anni di apprendistato come esecutore delle schede tecniche e di sicurezza dei circa 1000 prodotti in gamma, a partire dal 2016 ha iniziato il suo “addestramento” come tecnico in supporto all’attività commerciale. Oggi gestisce progetti di consulenza per concessionari e costruttori (soprattutto nel settore moto, sua grande passione) che hanno necessità profondamente differenti, e affianca l’ufficio commerciale estero durante i viaggi presso i distributori (per tenere loro training tecnico-formativi). “Il lubrificante, questo sconosciuto…

All’Università non abbiamo studiato niente sugli oli, tutto quello che ho imparato lo devo ai miei colleghi, che mi hanno guidato con il loro know-how, al mio arrivo in azienda”

Simone fa in sostanza due cose, fondamentali: ricerca e sviluppo su materie prime e poi sul prodotto. E servizio di post vendita. “La scelta delle materie prime è spasmodica a livello mondiale, per poter formulare e sviluppare nuovi prodotti che danno performance più alte. In questo siamo differenti rispetto ai concorrenti, e non ci fermiamo mai.” 

Un esempio? “Ridurre le emissioni delle auto, significa evolvere la costruzione dei motori e di conseguenza dei lubrificanti.” Significa conoscere le esigenze del cliente, e creare il prodotto che serve. È così che Simone ha un ruolo a metà tra il laboratorio e l’ufficio commerciale. E diventa l’artigiano, il sarto, il chimico, il “dottore” che interviene sul paziente (la macchina) analizzando i segnali che vengono dal suo “sangue” (il lubrificante, come abbiamo visto…). Per poi entrare nei panni di un vero "Mac Gyver", che crea 3, 4 soluzioni nuove per il cliente, da fargli testare. 

“Il problem solving è un po’ il mestiere di tutti, in azienda…ci viene posto un caso, e il nostro compito è venire a capo del problema, e porre rimedio”

I lubrificanti sono composti da basi e additivi. Pakelo sceglie le migliori basi (mai rigenerate, perché considerate meno stabili nella resa qualitativa) e utilizza additivi che permettano di superare le richieste internazionali e dei costruttori, con livelli di qualità molto superiori rispetto ai minimi richiesti.Questo, è molto più che “Avere sempre una risposta”.

Obiettivo di Simone e degli altri tecnici è avere a cuore il proprio mestiere, mirare all’obiettivo, curarsi di chi lavora con noi, oltre che dei nostri clienti. 

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